Centro Studi Micaelici e Garganici

Sede

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Direttore

Prof. Paolo Ponzio

Direttore scientifico

Prof.ssa Immacolata Aulisa

Segretario amministrativo


 

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freccia Settimane di Studi Tardoantichi e Romanobarbarici

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Il Centro di Studi Micaelici e Garganici (CSMG), fondato a Monte Sant’Angelo (FG) su iniziativa di Giorgio Otranto agli inizi degli anni Ottanta, fu inizialmente ospitato presso i locali dell’attuale Museo delle arti e tradizioni popolari del Gargano “G. Tancredi”. Successivamente, il 25 giugno 1995 fu ufficialmente dichiarato sezione staccata dell’allora Dipartimento di Studi classici e cristiani dell’Università degli Studi di Bari ed ebbe come nuova sede l’ex convento medievale delle Clarisse.

La sua istituzione costituisce il punto di approdo di un percorso di collaborazione scientifica tra l’Ateneo barese, l’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo, il santuario di san Michele Arcangelo avviata fin dal 1969. In quegli anni, infatti, nuovo impulso assunsero le ricerche sul santuario di san Michele, allorché fu individuato e restaurato il primitivo impianto cultuale e furono pubblicati contributi di alto profilo scientifico. Nel decennio successivo un gruppo di epigrafisti, agiografi, archeologi, linguisti e storici portava ulteriori approfondimenti a quella prima fase di ricerche e presentava le risultanze acquisite sulla ricca mole di testi epigrafici, incisi sulle strutture del santuario, in un Convegno internazionale, organizzato a Monte Sant’Angelo nel 1978 (Il santuario di S. Michele sul Gargano dal VI al IX secolo. Contributo alla storia della Langobardia meridionale, a cura di C. Carletti – G. Otranto, Bari 1980).

L'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Comune di Monte Sant'Angelo hanno stipulato una convenzione della durata quinquennale, rinnovata nel 2003, nel 2008, nel 2013 e tuttora in corso per favorire e regolare le forme di collaborazione e la programmazione delle attività.

Il progressivo arricchirsi della ricerca individuale e collettiva ha favorito lo sviluppo degli studi e la pubblicazione di numerosi contributi su temi, oltre che epigrafici e archeologici, anche agiografici e storici, a conferma dell’importanza e del valore sul piano scientifico e culturale del patrimonio legato al santuario garganico, che si configura, per taluni aspetti, come unico. Basti pensare alla scoperta di iscrizioni in alfabeto runico, di cui, precedentemente, in Italia non era noto alcun esemplare o al corpus epigrafico altomedievale di circa duecento iscrizioni, che hanno consentito di individuare rapporti tra il mondo anglosassone e l’Italia meridionale, confermando una fitta rete di pellegrinaggi di dimensione europea nei secoli VII-IX.

Il CSMG ha allargato gli orizzonti della ricerca dal territorio garganico alla Puglia e all’Italia meridionale, indagate nei loro collegamenti col mondo cristiano bizantino e con l’Europa. Il santuario garganico si configura, infatti, come un osservatorio privilegiato per l’approfondimento di numerosi aspetti della società altomedievale: la materializzazione del culto, il pellegrinaggio, la devozione popolare, il rapporto tra religione e politica.

Il CSMG si configura, pertanto, come un punto di riferimento per studiosi e specialisti dell’età tardoantica e romanobarbarica con l’obiettivo di valorizzarne il proprium di epoca di transizione e di trasformazione dall’età classica al medioevo. In età tardoantica manca spesso la creatività originale, manca la profondità del pensiero, ma, in compenso, i dotti ripercorrono i testi classici facendone l’esegesi, anche con metodi classificatori e compilativi, cercando così di ricostruire il passato.

A tal fine, il Centro collabora con altri Enti, Istituzioni, Accademie, Associazioni, Centri culturali, italiani e stranieri e si avvale della presenza operativa degli studiosi del territorio.

Il CSMG, in sinergia con l’Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo, con il santuario di San Michele Arcangelo e con altri Enti e Istituzioni presenti sul territorio, ha avuto un ruolo attivo nell’iscrizione del santuario di san Michele nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità (25 giugno 2011), curando la costituzione del dossier scientifico e ospitando seminari e incontri relativi alla storia dei Longobardi in Italia meridionale.

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pubblicato il 01/03/2022 ultima modifica 24/11/2023