Rifugiati e Università, il valore aggiunto della certificazione del CAP

Il Cap ha portato l'esperienza di sperimentazione dell'applicazione del sistema di validazione e certificazione delle competenze della Regione Puglia (SRVCC) al target dei rifugiati. E' questo il valore aggiunto del Centro di Ateneo per la formazione permanente dell'Università di Bari.

E' emerso in occasione del convegno nazionale "Rifugiati e richiedenti asilo: riconoscimento delle competenze per un'inclusione attiva" che si è tenuto a Firenze il 15 dicembre in occasione del quale Fausta Scardigno, presidente del CAP, ha illustrato l'esperienza maturata dal CAP dell'Università di Bari quale best practice nazionale affrontando il tema "La doppia sfida dell’alta formazione: il diritto dei rifugiati tra accesso alla formazione e sviluppo di professionalità".

L'esperienza, unica in Italia, ha portato alla individuazione, validazione e conseguente certificazione finale del Titolo di "tecnico della mediazione interculturale" per due utenti titolari di protezione internazionale di origine afgana del servizio CAP che svolgono da anni in Italia la professione di mediatori culturali ma che non hanno potuto ottenere alcuna certificazione per l'assenza di evidenze formali riconosciute dal sistema regionale di istruzione e formazione.

Il Cap infatti, è stato riconosciuto dalla Regione Puglia quale soggetto pubblico titolato alla erogazione dei servizi di certificazione secondo il SRVCC ed è il primo Centro Servizi Accademico che ha sperimentato in Italia l'applicazione di tale sistema al target delle persone rifugiate.

La prof.ssa Scardigno: "La speranza è di vedere presto riconosciuto questo titolo per molti altri nostri utenti del servizio che hanno consolidate esperienze in materia di mediazione interculturale ma non hanno ancora ottenuto la validazione formale di tale know how, così particolarmente rilevante per la crescita, non solo econonomica, del nostro Paese".

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pubblicato il 21/12/2017 ultima modifica 09/05/2022