Fuggiti dal Pakistan per le persecuzioni religiose si laureano all'Università di Bari

Si sono laureati oggi pomeriggio, 6 ottobre 2020 i primi due studenti rifugiati di Forpsicom, il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Un successo che racconta la storia molto travagliata di due coniugi, entrambi insegnanti con oltre vent’anni di esperienza alle spalle, ma che parla anche di tenacia, resilienza e fiducia nel mondo dell’istruzione.

Fuggiti dal Pakistan, vittime di persecuzioni religiose, i due coniugi sono arrivati in Italia con tutta la famiglia. Hanno mandato a scuola i tre figli e al contempo hanno deciso di tornare a loro volta sui banchi universitari, nonostante le difficoltà linguistiche e le inderogabili esigenze economiche di mandare avanti una famiglia, per poter tornare a spendere le loro consolidate professionalità nel mondo della scuola (nel loro Paese erano docenti in scuola superiore), visto che le precedenti lauree in Inglese lei e in Chimica e biologia lui, non potevano essere riconosciute in Italia.

Utenti del C.A.P., il Centro di Apprendimento Permanente di Uniba, i due coniugi hanno ottenuto prima il riconoscimento di crediti formativi pregressi, avendo comunque conseguito entrambi un titolo di studio accademico nel proprio Paese, poi sono risultati vincitori di borse di studio CRUI-Ministero dell’Interno-Andisu, che garantiscono ai titolari di protezione internazionale il diritto allo studio a fronte del superamento di crediti formativi annuali. Si sono immatricolati a Bari in Scienze dell’Educazione e Formazione, dove hanno dato i primi esami ma poi, per esigenze lavorative, si sono dovuti trasferire nel Nordest dove hanno continuato a seguire i corsi a distanza, anche in concomitanza con i lockdown imposti dalla pandemia.

Sono molto orgogliosa dei risultati di Noreen e Barkat perché dimostrano l’importanza di non perdere mai la fiducia. Hanno creduto sempre nel sogno di laurearsi in Italia, di portare a termine un impegno, di soddisfare un desiderio, di concretizzare la speranza di poter esibire un titolo di studio accademico nonostante i traumi, l’età adulta, le difficoltà aggiuntive legate alla famiglia e al lavoro”. A dirlo è Fausta Scardigno, presidente del C.A.P. e Responsabile per Uniba della Linea di azione relativa alle attività a favore dei rifugiati.

A collegarsi online, durante la seduta di laurea anche il Magnifico Rettore Stefano Bronzini che lo scorso novembre aveva consegnato la prima pergamena al primo studente-rifugiato arrivato al traguardo universitario di Uniba.

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pubblicato il 07/10/2020 ultima modifica 07/10/2020