Studente straniero o immigrato: c'è differenza agli occhi di chi guarda?

Fode studia Letteratura Italiana alla Université Cheikh Anta Diop di Dakar dove c'è un attivo Dipartimento di Italianistica. Parla bene la nostra lingua e potrebbe essere uno dei tanti studenti stranieri che studia in città. In fondo, l'Università di Bari ne ospita centinaia ogni anno. Per l'Ateneo (come per qualsiasi Ateneo), immatricolare studenti internazionali è motivo di orgoglio: significa essere un polo culturale d'eccellenza. E Bari, da anni, è un riconosciuto punto di riferimento per la formazione dei giovani provenienti dai Paesi del bacino mediterraneo. 

Ma per la gente che Fode incontra quando dalla residenza universitaria va in facoltà per frequentare i corsi di letteratura e seguire le lezioni di sociologia, più che essere uno di questi studenti stranieri è un "immigrato". 

Ora, la differenza sta evidentemente negli occhi di chi guarda e bisognerebbe capire che cosa ci fa vedere diversamente le stesse cose. 

Se un italiano vince una borsa di studio per frequentare un master in Germania (dove per decenni siamo stati considerati miseri immigrati) è giustamente elogiato da tutti ed è un potenziale "cervello in fuga", bisognerebbe capire perchè uno studente senegalese, selezionato per merito dai suoi docenti per frequentare un semestre a Bari e probabilmente invidiato dai suoi compagni di corso di Dakar per l'esperienza intercontinentale, è invece considerato un immigrato, definizione assimilabile a "chi ci ruba il lavoro", "chi raccoglie i pomodori", "chi sale sull'autobus senza pagare il biglietto", "chi attraversa il Mediterraneo su un barcone".

Come ai suoi colleghi borsisti del progetto "Come In Uniba", provenienti da Senegal, Kenya, Argentina e Perù, abbiamo chiesto qualche impressione dopo lo scambio interculturale che gli ha permesso di frequentare i corsi dell'Ateneo barese. Lui ha messo in evidenza che "è difficile essere stranieri in Italia" e che "la gente mi considera proprio come un immigrato".

 

Prima di partire, come ti immaginavi l’Italia e gli Italiani? Come li descriveresti oggi?

Immaginavo l'Italia come un bel Paese, dove si vive bene e dove vive gente con cui si sta bene.

Ti senti accolto? La gente che incontri come ti considera?

Sì, a volte mi sento accolto. Però la gente mi considera proprio come un immigrato.

Puoi descrivere il tuo rapporto con gli studenti che stai conoscendo a Bari?

Ho un buon rapporto con gli studenti, c'è stata subito simpatia tra di noi ed è stato facile fare amicizia. 

Quale contributo dà questa esperienza interculturale alla tua carriera universitaria?

Quest'esperienza è ovviamente molto importante per la mia carriera universitaria perchè mi permette di capire meglio l'italiano, di approfondirne la conoscenza, e di scoprire molti aspetti della vita e della cultura di questo Paese che non si trovano sui libri. 

Cosa ti ha spinto a partire? Pensi di essere cambiato con questa esperienza? 

Questa borsa di studio mi ha offerto la possibilità di venire in Europa ma sono partito anche per evidenti motivi di studio: volevo migliorare il mio livello di conoscenza dell'italiano e acquisire più conoscenze della cultura italiana. Cambiato? Ho imparato molto.

Un’esperienza interculturale nel tuo curriculum può avere un valore competitivo?

Ovviamente un'esperienza interculturale avrà sempre un peso rilevante e un valore competitivo sia in una carriera universitaria sia dopo, nel mondo del lavoro. 

Ci sono più differenze o punti di contatto tra la tua cultura e quella italiana? 

Direi che ci sono molte differenze culturali e sociali, tra i due paesi.

Torneresti in Italia? Ti piacerebbe continuare a studiare o lavorare qui?

Sì, vorrei ritornare un giorno per proseguire gli studi dato che nel mio futuro vedo una professione legata all'insegnamento dell'italiano.

È difficile essere straniero in Italia?

In base alla mia esperienza direi di sì, è molto difficile.

Come giudichi questo incontro culturale? 

Questo scambio interculturale è stato benefico su tutti i piani: professionale, economico, culturale...

Che opportunità ti sta dando Come in Uniba? 

Come in Uniba mi ha offerto l'opportunità di conoscere da vicino la cultura italiana, il suo modo di vivere, i suoi paesaggi, la gente. Rivolgo un "grande Grazie" all'Università di Bari e spero che quest'esperienza non termini qui ma che ci diate la possibilità di tornare ogni anno in Italia.

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pubblicato il 31/07/2018 ultima modifica 31/07/2018