Obiettivi formativi
Per la tipologia Tecnologia e Patologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina (articolata in tre anni di corso), gli obiettivi formativi sono i seguenti:
- obiettivi formativi di base: lo specializzando aggiornerà ed approfondirà le conoscenze biologico-comportamentali e quelle morfo-funzionali delle specie avicole, dei lagomorfi e della fauna selvatica. In particolare:
- per le specie avicole: lo specializzando raggiungerà la completa conoscenza delle differenze anatomiche e fisiologiche rispetto ai mammiferi e di quanto queste incidano sulle prestazioni produttive e sulla patologia dei soggetti in allevamento intensivo;
- per i lagomorfi ed i selvatici: lo specializzando dovrà conoscerne l’inquadramento tassonomico e le caratteristiche peculiari, in funzione del loro utilizzo sia come soggetti allevati sia da inserire o reinserire in un contesto naturale;
- obiettivi della formazione generale: comprendono principalmente l’acquisizione delle tecnologie di allevamento e la capacità di gestione delle stesse applicate alle diverse tipologie di specie. Inoltre acquisirà conoscenze di riproduzione naturale e assistita, alimentazione e nutrizione delle specie allevate, gestione delle specie selvatiche finalizzate alla tutela, immissione e/o reintroduzione in natura. La formazione verrà completata da conoscenze di organizzazione aziendale e di impatto ambientale degli allevamenti;
- obiettivi formativi della tipologia della Scuola: lo specializzando deve possedere conoscenze tecniche e competenze professionali che lo mettano in grado di:
a) programmare e gestire la produzione di carni e uova qualitativamente ineccepibili per il consumatore;
- lo specializzando dovrà sapere programmare la produzione zootecnica tenendo presenti le esigenze economiche, il rispetto del benessere animale e la tutela del consumatore, intesa soprattutto come salvaguardia dai rischi biologici e microbiologici. In tal senso allo specializzando verrà richiesta la capacità di interpretazione dei dati epidemiologici raccolti alla macellazione (macello = osservatorio biologico).
b) diagnosticare le più comuni patologie delle specie in questione;
- allo specializzando sarà richiesto il riconoscimento delle più diffuse patologie che caratterizzano le specie in questione. Tale riconoscimento avverrà sia su base clinica sia anatomo-isto-patologica e con l’ausilio dei pertinenti esami di laboratorio per arrivare all’individuazione di virus, batteri, parassiti, trasmissibili o no all’uomo, nonché per identificare le patologie sostenute da contaminanti ambientali e/o alimentari (carenze, tossicosi, ecc.), da errate tecnologie di allevamento o gestione.
c) indicarne i correttivi;
- riguarda in particolare la gestione degli interventi profilattici e/o terapeutici, nel rispetto della normativa vigente nazionale e comunitaria.
d) gestire l’allevamento della fauna selvatica o salvaguardarla.
- in un’ottica di tutela ambientale lo specializzando si inserisce nella gestione della fauna selvatica per gli aspetti di competenza: riconoscimento dello stato di salute e benessere della fauna, salvaguardia della biodiversità, con attenzione al momento della immissione o liberazione dei selvatici recuperati, e all’idoneità del territorio.
Sono attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche della tipologia:
- avere valutato almeno 12 differenti sistemi produttivi e le gestioni degli allevamenti, specialmente per quanto attiene alla nutrizione ed all’alimentazione, alla riproduzione ed al miglioramento genetico delle specie avicole, del coniglio e della selvaggina;
- avere approfondito, attraverso la personale diretta partecipazione, le varie tecnologie di allevamento (avicoltura, coniglicoltura ed allevamento delle specie selvatiche) e dei loro impatti ambientali visti anche in termini impiantistici ed economici, al fine di prevenirne le patologie condizionate dall’ambiente di allevamento, in almeno 12 diverse tipologie;
- avere approfondito la patologia infettiva e non infettiva delle specie in oggetto e sapere formulare ipotesi diagnostiche su base differenziale ed essere in grado di riconoscere e prevenire l’evento morboso ed inquadrarlo dal punto di vista eziopatogenetico, al fine di affrontare gli idonei interventi terapeutici e di profilassi;
- avere controllato le applicazioni pratiche delle norme di igiene generale e speciale in rapporto alla evoluzione delle patologie tradizionali, delle tecnopatie e delle nuove malattie emergenti, nonché alle loro ricadute ambientali ed ai possibili inquinamenti;
- avere acquisito capacità di identificare le zoonosi conoscendo approfonditamente l’epidemiologia delle malattie infettive delle specie in oggetto che hanno carattere zoonosico, per applicare piani di controllo ed eradicazione;
- avere acquisito una valida conoscenza delle problematiche ispettive delle uova e ovoprodotti, delle carni avicole, cunicole e della selvaggina ivi compiere le implicazioni pratiche e legislative della presenza di residui e sostanze indesiderate in tali prodotti in almeno 12 differenti realtà;
- avere aggiornato e discusso criticamente le norme legislative nazionali ed europee inerenti la produzione delle specie avicole, cunicole e della selvaggina e gli scambi di animali e loro prodotti.
Le attività caratterizzanti elettive a scelta dello studente utili all’acquisizione di specifiche ed avanzate conoscenze nell’ambito della tipologia sono principalmente nei seguenti ambiti professionali:
- patologia e diagnostica delle malattie trasmissibili delle specie in oggetto;
- igiene e tecnologie degli allevamenti;
- strategie di controllo delle malattie trasmissibili, comprese le zoonosi;
- ecopatologia e malattie trasmissibili della fauna;
- patologia e diagnostica delle patologie condizionate delle specie in oggetto;
- igiene e tecnologie degli allevamenti.