Incontri di storia dell'arte

La Fondazione Ferrero, un esempio di economia della solidarietà e della generatività
  • Quando il 19/10/2015 dalle 14:30 alle 18:00 (Europe/Berlin / UTC200)
  • Dove Centro Polifunzionale Studenti, P.zza C. Battisti 1, Bari
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Nell’ambito degli insegnamenti di Storia dell'Arte Moderna (L1, L10, L42) e di Storia del Collezionismo (LM89), gli "Incontri di Storia dell'Arte" vogliono essere l’occasione per avvicinare un pubblico largo alle più avanzate linee di ricerca e di dibattito del settore.

In occasione del primo appuntamento Lunedì 19 ottobre 2015, il prof. Stefano Bronzini dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, introdurrà il nuovo ciclo seminariale dedicato quest’anno al tema dell’economia del patrimonio culturale tra ricerca e valorizzazione.


Appuntamenti
  

  • Lunedì 19 ottobre 2015 Bari, Centro Polifunzionale Studenti, sala 1, ore 14.30
    Elena Torchio - Fondazione Ferrero
    La Fondazione Ferrero, un esempio di economia della solidarietà e della generatività
     
  • Martedì 17 novembre 2015 Bari, Palazzo Ateneo, Aula Magna Aldo Cossu, ore 14.30
    Luigi Iacobellis - Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’
    Fisco e cultura
    La dimensione promozionale del sistema tributario per la valorizzazione 
    del patrimonio storico-artistico italiano
     
  • Mercoledì 3 febbraio 2016 Bari, Centro Polifunzionale Studenti, sala 1, ore 10.30
    Paola Stroppiana - Storico dell’arte
    Collezionare design nel XXI secolo 
    Casa Minola e la collezione Ferrero a Torino, la collezione Barabino a Genova: percorsi diversi, diverse modalità di fruizione e di gestione tra pubblico e privato
     

next-link.png Programma generale


Abstract primo appuntamento - Lunedì 19 ottobre 2015


Cultura è sinonimo di civiltà. L’educazione al piacere della conoscenza è un elemento irrinunciabile per il benessere del singolo e la sicurezza delle società. Imprenditori illuminati possono intervenire sinergicamente nell’erogazione di formazione, istruzione e cultura, potenziando le azioni statali, ponendosi come modelli virtuosi e innescando emulazione da parte di altre realtà imprenditoriali. La Fondazione Ferrero può inserirsi in questo quadro. Una famiglia di imprenditori desidera restituire ai propri collaboratori una parte del profitto realizzato anche grazie al loro lavoro: nasce l’Opera Sociale, voluta da Michele Ferrero nel 1983 e volta a favorire l’invecchiamento attivo. Il modello del "active ageing", promosso con generosa lungimiranza dall’imprenditore piemontese, trova piena rispondenza nella letteratura scientifica contemporanea e nel tema del convegno internazionale che la Fondazione Ferrero ha in programma per il prossimo novembre 2015. Un decennio dopo l’inaugurazione dell’Opera Sociale, il desiderio di condivisione esce dai confini aziendali e si estende alla collettività esterna. In tal modo, la Fondazione Ferrero, presieduta da Maria Franca Ferrero, si ritrova ben presto a interagire con due tipologie di fruitori: i collaboratori di lunga data - in pensione o in attività - e gli esterni che conoscono l’azienda soprattutto per i suoi prodotti, in alcuni casi dotati di una formidabile dimensione iconica.

L’attività culturale della Fondazione Ferrero prende avvio alla fine degli anni novanta con due cicli di conferenze annuali: è il primo ente territoriale a proporre questo tipo di iniziative con un impegno regolare, a titolo gratuito, con intenti divulgativi e nomi che affrontano temi di alto interesse rivolti a un pubblico non elitario. Il programma espositivo degli esordi, caratterizzato da mostre biografico-documentarie dedicate a due protagonisti della vita di Alba e delle Langhe nel Novecento, Pinot Gallizio e Beppe Fenoglio, evidenzia da subito un legame privilegiato con il territorio che, nel rispetto degli impegni statutari, prosegue nelle strategie tematiche successive. In questo senso va letta anche la mostra dedicata al paesaggio delle Langhe nel XX secolo (1998) che ottiene un notevole riscontro di pubblico. In collaborazione con l’Università di Torino e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte si mette in atto un programma di più vasto respiro: iniziato con la monografia su Macrino d’Alba (2000), ha come naturale punto d’arrivo la mostra dedicata al pittore rinascimentale (2001), curata da Giovanni Romano. 
L’evento, che riscuote una risonanza internazionale e un rimarchevole successo di visitatori, comporta per la Fondazione un considerevole impegno organizzativo. Si attivano i primi prestiti internazionali, instaurando così una rete di rapporti del tutto nuovi rispetto all’esperienza dell’ente, confermati poi da nuovi prestigiosi appuntamenti come la mostra sulla collezione di Roberto Longhi, nato ad Alba, curata da Mina Gregori (2007).

Il rapporto nodale che la Fondazione ha con gli Anziani Ferrero, coinvolti nei servizi di accoglienza e di assistenza in mostra, determina la scelta di non cercare o creare una nuova struttura permanente in funzione della mostra "in fieri" e di quelle successive, ma rafforza l’opzione di inserire l’evento espositivo nella “vita” della Fondazione stessa. Inoltre, il solidarismo creativo della famiglia Ferrero - nel momento dell’apertura della Fondazione al pubblico esterno - si manifesta anche con la gratuità delle mostre. Alla base dell’ideazione e della realizzazione del percorso espositivo, la promozione di nuove ricerche scientifiche si inserisce coerentemente nel modello dell’economia del dono. La formula è ripetuta negli anni a seguire, con un successo crescente e con l’ampliamento dell’arco temporale di apertura delle mostre; gli scambi e le relazioni di collaborazione attiva tra la Fondazione e gli altri enti che operano nel settore culturale si sono nel frattempo rafforzati e moltiplicati, realizzando concretamente il rapporto pubblico-privato. L’antologica dedicata a Felice Casorati (ottobre 2014-febbraio 2015), esito di due anni di progettazione in sinergia con la GAM di Torino, ne è la prova più recente: è stata visitata da 105 mila persone con importanti ricadute sull’economia turistica del territorio.


Curatela scientifica e coordinamento
Andrea Leonardi (L-ART/02 - Storia dell’Arte Moderna) Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti. Italianistica e Culture Comparate, Piazza Umber to I, 1 - Palazzo Ateneo, II piano - 70122 Bari (Italy)


Segreteria scientifica e organizzativa
Giuseppe De Sandi

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published on 21/09/2015 ultima modifica 06/10/2015 scaduto