Chi ha orecchi... In-Tenda. Prima settimana

Peregrinatio della Tenda dell’Incontro

Domenica 8 aprile, alle 20.30, presso la Parrocchia San Marcello, in Largo don Franco Ricci 1 a Bari, con una veglia di preghiera, avrà inizio la settimana della Tenda dell’Incontro. A seguire, l’inaugurazione della struttura che, dall’8 al 14 aprile, sarà collocata per il V e XII vicariato, in via Di Vittorio angolo via Pavoncelli.

Dall’8 aprile al 12 maggio 2018, ogni settimana, dalla domenica al sabato, la Tenda dell’Incontro sarà posta in una piazza o in un altro luogo di aggregazione giovanile e ogni settimana sarà “piantata” in una zona diversa del territorio diocesano.

La Tenda sarà animata ogni giorno da incontri, momenti di preghiera, riflessioni, spettacoli, eventi artistici, musica e radio. La radio, che racconterà gli eventi che i giovani vivranno, sarà trasmessa in diretta, proprio dalla tenda, e sarà curata dai Ragazzi di Radio Panetti, un gruppo di giovani studenti dell’Istituto “Panetti Pitagora” di Bari che da diversi anni è impegnato in un’attività di radiofonia giovanile con format originali inventati e realizzati integralmente dai ragazzi.

I giovani troveranno inoltre dei foglietti a forma di fazzoletti, ciascuno con una domanda diversa, affinché possano scrivere una propria riflessione e poi lasciarla allo staff della tenda che provvederà a diffonderla in radio e sul web. Nella tenda sarà attivo anche un servizio bar, secondo la dinamica del World Cafè per animare il dialogo ai tavolini.

Le tematiche sono varie e tutte inerenti alle problematiche che le donne e gli uomini vivono quotidianamente. Il lavoro, la ricerca di senso, i legami affettivi, l’amore, il futuro, il servizio, la carità, l’Università, la famiglia, i tempi e i luoghi del divertimento.

Ogni giorno alle 15.00 è prevista anche una diretta televisiva su Facebook di tre minuti che racconterà i momenti più salienti delle attività della Tenda.

La Diocesi di Bari-Bitonto, attraverso questa esperienza, in linea con il Sinodo dei Giovani 2018, intende offrire a giovani e adulti la possibilità di confrontarsi su tematiche comuni. La tenda è il tentativo di aprire uno spazio fisico, concreto, di condivisione di esperienze e vissuti esistenziali per affermare la speranza in un futuro di pienezza.

La Tenda dell’Incontro, infatti, fa riferimento all’esperienza di Mosé; è il luogo in cui erano custodite le Tavole dell’Alleanza con Israele, ma era anche il luogo in cui Dio si faceva presenza e si fermava a parlare con Mosé. Questo spazio di condivisione prende il suo nome proprio da quella esperienza di confidenza, di prossimità di Dio. Vuole essere l’occasione per narrare storie significative, testimonianze, presenze e condividere percorsi comuni.

Proprio S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari, sabato 10 marzo 2018, in occasione del pellegrinaggio alla Madonna Odegitria, incontrando i giovani e le famiglie, aveva affidato loro il mandato per la peregrinatio della Tenda dell’Incontro.

La tenda dunque esprime la volontà da parte delle comunità parrocchiali della diocesi di raggiungere i giovani “lontani”, per dialogare con loro, ascoltare le loro istanze, i loro dubbi, i loro interrogativi, per facilitare un dialogo tra le nuove generazioni e tra generazioni diverse. Mons. Francesco Cacucci, aveva dichiarato: “La Tenda dell’Incontro rappresentaun movimento di cuori che, a partire dal pellegrinaggio dei giovani e delle famiglie alla festa dell’Odegitria, attraverserà i nostri centri abitati. Si tratterà di pensare uno spazio e un tempo in cui adulti e giovani possano confrontarsi con le domande, i sogni, le speranze che accompagnano la ricerca di senso e di pienezza della loro vita. Un invito concreto per le nostre comunità ad allargare lo spazio della nostra tenda, liberando gli adulti dall’illusione dell’autoreferenzialità e favorendo la partecipazione dei giovani alla vita sociale ed ecclesiale, nella responsabilità fedele e nel dono gratuito di sé”.

Nella settimana della tenda, pertanto, si vuole sperimentare l’esercizio dell’arte dell’ascolto e del dialogo, dell’accompagnamento e del confronto, un modo per non ingabbiare la pastorale all’interno di strutture tradizionali.

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